Evo ga tekst nažalost na talijanskom puno mi je za prevoditi - možda jednom prilikom kad bude vremena i volje ...za sada pokušajte se snaći ovako
Avete mai visto un bel cardellino maschio accoppiato con la sua ex mamma adottiva (una balia ibrida femmina di card.maschio x canarina) che allevano costantemente entrambi intere nidiate di cardellini portandoli allo svezzamento con successo? ebbene, io questa esperienza, l'ho già vissuta e ripetuta anche per alcuni anni! Infatti, appena riattiverò il mio allevamento nella mia nuova struttura che sto progettando (ma ci siamo quasi..) mi sono ripromesso che l'unica tecnica di allevamento a balia che adotterò in casi di necessità, sarà proprio lo stesso di cui sopra.
Vi racconto in breve nel dettaglio di come si svolsero i fatti a suo tempo, con la speranza di dare a qualcuno di voi che leggete, uno stimolo affinchè la adottiate pure.
Si tratta come dicevo, ma questo è solo il mio parere, della migliore tecnica per l’allevamento a balia dei cardellini. E come già letto più volte un po dappertutto, “in primis”, sulla base anche della mia personale esperienza da me ancora oggi usata, eleggo per eccellenza le ibride femmine di cardellino x canarino. Al momento, non vi ho detto nulla di nuovo, ma adesso vengo al dunque! Circa 5 anni fa mi regalarono una incardellata femmina ardesia, aveva praticamente la maschera, le barre alari e il codione grigio chiaro, esteticamente non diceva praticamente nulla di positivo, ma ai fini parentali si dimostrò veramente eccezionale. Praticamente imbeccava i nidiacei in modo davvero sbalorditivo e lo scoprii non volutamente ma per purissimo caso. Ma fin qui ancora nulla di nuovo!
Tutto accadde quando in una calda primavera, mi telefonò un mio amico dicendomi che stava per portarmi dei novelli di cardellini che aveva preso (davvero imbecille) da un nido su un albero.
Io, già sufficientemente preparato in fatto di riproduzione di cardellini e alimentazione ideale da somministrare, mi ero preso l’impegno di allevarli personalmente allo stecco prendendo tutte le dovute accortezze. Dopo circa una settimana di imbecco allo stecco, quando i piccoli appena usciti dal nido, cominciarono a saltellare sul fondo della gabbia e a sostare sui posatoi, in considerazione anche al fatto che sarebbero dovuti crescere senza genitori, decisi di affiancargli alla gabbia o inserire direttamente con loro, un soggetto adulto o anche giovane ma già indipendente, giusto per fare apprendere più velocemente ai giovanissimi cardellini dove e come approvvigionarsi da se, ricevendo da quest’ultimo un buono stimolo ed esempio visivo grazie all’osservazione del medesimo durante il quotidiano. A quei tempi non avevo cardellini singoli perchè erano tutti accoppiati e affiatati con i propri patner, e la stagione cove era appena iniziata, quindi non potevo affiancargli nessuno di questi. Possedevo però la fatidica ibrida ardesia che era libera e sola in un gabbione tutto per se. E fu proprio lei la loro “guida all’indipendenza”! Ma come per miracolo, una mattina, dopo soli 2 o 3 giorni dall’affiancamento delle rispettive gabbie, sentii un cinguettio di gruppo molto energico, acusticamente similare al classico momento dell’imbecco dei novelli. La cosa mi parve piuttosto strana e quindi mi avvicinai silenziosamente al balcone dove custodivo le gabbie sbirciando pian piano. A quel punto restai a bocca aperta quando vidi l’ibrida, che attraverso le sbarre stava praticamente imbeccando i piccoli cardellini. Ero davvero stupito e felicissimo per il solo fatto che avevo trovato chi accudisse i piccoli in mia assenza. Infatti, a portare avanti questa impresa, fummo io, ogni qualvolta ero in casa, e l’eccezionale ibrida, che successivamente alla scoperta inaspettata, inserii subito nella gabbia dei cardellini in modo da permettere fra loro un contatto più diretto. Infatti, l’esito si rivelò al 100% positivo! Dei quattro cardellini, uno, il più piccolo, morì per una questione di “selezione naturale” in quanto risultava più piccolo di taglia e un po più debole degli altri fratelli più grandi; un altro, morì subito dopo la muta per le “solite” crisi post-muta che spesso colpiscono i nostri beniamini; e gli altri due rimasti, forse i più robusti, rispettivamente un maschio e una femmina, superarono brillantemente la muta. Erano due soggetti molto mansueti, in quanto fino al loro svezzamento e anche dopo, ricordo che ci giocavo come due cagnolini facendoli uscire spesso dalla gabbia per farli volare dentro casa e fargli fare anche il bagnetto direttamente dentro il lavandino della cucina. Veramente eccezionali! Ma il bello venne proprio quando cominciarono a dare i primi segni di estro amoroso, mentre erano ancora in volieretta insieme ad altri cardellini del mio piccolo harem. In poche parole, il novello in questione, l’unico maschio dei sopravvissuti, delle cardelline femmine non voleva saperne assolutamente nulla, manifestando palesemente al contrario, un forte interesse per la sua mamma adottiva, cioè l’ibrida ardesia. All’inizio, osservarli mentre si corteggiavano vicendevolmente, mi facevano sorridere, anche perché sapevo bene che dal loro accoppiamento non sarebbe venuto fuori nulla di buono, ma il giorno in cui la loro complicità fu dimostrazione materiale che era invece una “combinazione perfetta” , mi dovetti ricredere. In pratica, usai la mitica coppia “mamma e figlio” come balie per un’altra nidiata di cardellini e anche in quel caso la fortuna mi venne incontro.
Il maschio incombeva pienamente i suoi doveri di “padre e marito” imbeccando ininterrottamente l’ibrida e i piccoli a loro affidatogli portandoli anche da solo e senza alcun problema allo svezzamento. Da quel giorno, nel mio piccolo allevamento, tengo sempre delle coppie di balie formate da incardellata femmina x cardellino maschio. E attualmente ne possiedo ben tre coppie! Conclusioni,
dopo questa bella esperienza, porgo a tutti una semplice domanda:
quale migliore balia al mondo potrebbe essere sostituita ad un esemplare della stessa specie a quella che si intende fare allevare? Io personalmente penso da nessun’altra specie. Ma questa è solo una mia idea!
Deduco dunque, che la migliore tecnica di allevamento a balia nei riguardi di cardellini, penso sia per ovvi motivi e come già risaputo (mia esperienza compresa lo riconfermerebbe) l’ibrido femmina di cardellino x canarina, ma qualunque sia l’ibrida impiegata, è bene che sia accoppiata e affiatata con un bel maschio cardellino, preferibilmente uno di quelli rustici e mansueti che solitamente impieghiamo per l’ibridazione con le canarine. Oppure fate come ho fatto io seguendo proprio il mio stesso iter dell’ibrida incardellata accoppiata con un giovane maschio cardellino magari allevato proprio da lei nella stagione cove precedente. Se intenderete seguire la seconda mia ipotesi, è bene che il cardellino prescelto, cresca insieme alla sua mamma adottiva e sua futura patner, sin dal suo svezzamento fino al termine della muta. E ancor meglio sarebbe se anche l’ibrida fosse cresciuta con i cardellini in modo che abbia acquisito tutti quei piccoli atteggiamenti e anche il canto similare ai medesimi (i cardellini). Le mie ibride sono proprio così…cantano e si muovono proprio come i cardellini, e vi assicuro che a vederle, è tutta un’altra cosa… la differenza che sia un’ibrida ad allevare i cardellini, quasi si dimentica!!!
La prossima stagione cove, voglio provare a usare come balia qualche altro tipo di ibrida femmina di cardellino, come per esempio quella ottenuta da cardellino x fanella, o cardellino per cardinalina, o cardellino per lucherina, etc…insomma, un ibrido di cardellino x altro fringillide compatibile soprattutto da un punto di vista alimentare col cardellino, purchè non sia la classica canarina che a mio avviso, è più adatta per ibridarla con i verzellini, verdoni, etc...
Mi pare inoltre di aver sentito dire che anche l’incardellato maschio, impiegato come balia, spesso risulti essere formidabile, quindi proverò anche quello!
Qualcuno adesso si starà chiedendo, ma ne vale davvero la pena tutto questo “lavoro” solo per ottenere delle semplici balie? Ebbene, ricordo a tutti che qualsiasi ibrido è sicuramente più robusto e immune agli inconvenienti che spesso capitano in orticoltura, quindi a mio parere le ibride impiegate come balie, sono perfette, in quanto vi potreste ritrovare per 10 o anche più anni, delle ottime balie mantenendole sempre le stesse. Vi pare poco? A me assolutamente no!
Grazie comunque per l’attenzione, cordiali saluti a tutti!